Una lente di ingrandimento su smartwatch e fitness tracker
La tecnologia digitale ha ormai fatto il suo ingresso in qualsiasi settore della nostra vita, aprendo scenari che fino a qualche anno fa non avremmo nemmeno immaginato, con conseguenti cambiamenti sociali e di costume davvero significativi.
Tra le innovazioni che hanno senza dubbio un impatto nella nostra quotidianità non possiamo non citare lo “smartwatch” o simili, con il quale il ticchettio delle lancette del “vecchio” orologio a movimento meccanico ha lasciato spazio a suoni, musiche o assoluto silenzio (in base alle preferenze ed esigenze di chi lo indossa). L’arrivo degli orologi digitali risale agli anni 80, quando sono comparsi, provenienti dal super tecnologico Giappone, i primi esemplari capaci di elaborare funzioni come la suoneria per la sveglia, cronometrare il tempo ed elaborare formule algebriche.
Così da mero strumento di “controllo” dell’ora, fin dal primo decennio del XIX secolo per i pochi fortunati che all’epoca lo possedevano, l’orologio, grazie al costante progredire della tecnologia digitale, è divenuto una sorta di computer che portiamo al polso.
Oggi, infatti, guardiamo l’orologio digitale (Fig. 1) non per leggere “solo” l’ora, ma per verificare il numero di passi percorso, la frequenza cardiaca, i messaggi ricevuti, chi ha telefonato o ancora per monitorare il sonno o eseguire pagamenti digitali.
Con un semplice sguardo siamo in grado di gestire notifiche e messaggi, utilizzare a distanza tutte le altre app dello smartphone, nonché, grazie alla funzione fitness tracker possiamo recuperare, in tempo reale, una serie d’informazioni molto utili per la nostra salute.
Cos’è e come funziona un fitness tracker
I fitness tracker sono degli alleati smart che possono aiutarci a migliorare il nostro stile di vita attraverso l’esercizio fisico e il monitoraggio dello stato di salute. È possibile scegliere fra due principali tipologie di fitness tracker: gli smartwatch e gli smartband (Fig. 2): il primo è un orologio arricchito con funzionalità smart e connessione ad Internet; il secondo, invece, è più simile ad un braccialetto e a differenza del precedente non permette di riprodurre immagini, visualizzare messaggi e telefonare.
Entrambi i dispositivi sono semplici e pratici da usare, con però alcune peculiarità.
Gli smartwatch offrono più funzioni, ma hanno una durata inferiore in termini di batteria e di norma hanno un costo medio-alto. In generale, grazie alla tecnologia GPS, alla rilevazione della frequenza cardiaca (Fig. 3a), al monitoraggio del percorso e della distanza, gli smartwatch sono i dispositivi ideali per pianificare e personalizzare il proprio allenamento (Fig. 3b) e registrare i progressi fatti. La maggior parte di tali strumenti permette di selezionare la tipologia di attività che si intende svolgere per ottenere misurazioni più precise. Allo stesso tempo, lo smartwatch è in grado di monitorare anche il livello di riposo. Indossandolo tutto il giorno, e non solo durante l’allenamento, è possibile misurare il livello di stress e di energia e le calorie bruciate.
Gli smartband hanno dei sensori che consentono di controllare alcune delle funzioni vitali. Essendo stati ideati con la finalità specifica – o comunque principale – di monitorare l’attività fisica e sportiva di chi lo indossa, si possono utilizzare, ad esempio, per tenere sotto controllo il battito cardiaco e la saturazione di ossigeno nel sangue; sono in grado di rilevare variazioni nella frequenza cardiaca e nella temperatura corporea. Pertanto, tali dispositivi possono essere di grande aiuto agli sportivi, ma anche a tutti coloro che vogliono migliorare il proprio stile di vita.
In termini generali, per scegliere il dispositivo più adatto alle proprie esigenze è, inoltre, fondamentale valutare nel dettaglio le sue caratteristiche e il tipo di utilizzo che se ne intende fare. Per questo motivo nella scelta dell’uno o dell’altro vanno considerati sempre diversi fattori, e precisamente:
- Forma, display e cinturino: in quanto accessorio la scelta dello smartwatch non può prescindere dal gusto personale e dall’estetica. Alcuni sono simili ad orologi tradizionali, altri invece hanno un design più moderno. I display possono essere basati su diverse tecnologie: ci sono i display OLED/AMOLED con un ottimo rapporto di contrasto e neri profondissimi e i display LCD che hanno una resa leggermente migliore sotto la luce diretta del sole, ma hanno neri meno profondi.
- Funzionalità e sensori: per una persona sportiva è importante che lo smartwatch abbia contapassi, barometro e sensore per il rilevamento del battito cardiaco. Per chi lavora all’aperto potrebbe essere utile acquistarne uno resistente all’acqua e alla polvere e che sia dotato di sensore automatico per la luminosità. Per quanto riguarda le funzioni, quasi tutti gli smartwatch possiedono microfono e speaker per le chiamate. Alcuni modelli hanno anche degli slot per le sim. Inoltre, è fondamentale prendere in considerazione processore, RAM, batteria e memoria interna.
Sistemi operativi e compatibilità: ci sono degli smartwatch “universali” che si possono usare con tutti i principali sistemi operativi supportati dagli smartphone (Fig. 4); altri invece sono specifici (ad esempio, Wear OS di Google è compatibile con Android e in molti casi con iOS. WatchOS di Apple Watch è compatibile solo con iPhone 5 e modelli successivi, Tizen OS di Samsung è compatibile con Android 4.4 o superiori e con iOS ma solo per alcuni modelli, etc.).
L’impatto benefico sulla salute
A prescindere dalla scelta dovuta allo scopo che chi lo indossa si propone di perseguire, vista la coincidenza delle funzioni di base come l’attività di monitoraggio, la frequenza cardiaca e i livelli di sonno, entrambi sono utili a molte persone. Basti pensare come la conoscibilità diretta dei predetti valori possa evitare sforzi elevati dannosi per la pompa cardiaca.
Non a caso, molti studi sono stati pubblicati per valutare le potenzialità e l’impatto benefico che queste apparecchiature possono avere sulla popolazione. Solo 2 esempi:
- in uno studio pubblicato recentemente da ricercatori dell’Università di Cardiff si è scoperto che i dispositivi indossabili per il tracciamento dei movimenti, come gli smartwatch con accelerometri, possono identificare la malattia di Parkinson molto prima che venga diagnosticata clinicamente. Un team di ricercatori è giunto a questa conclusione analizzando più di 103.000 persone che hanno indossato i dispositivi per sette giorni, misurando continuamente la loro velocità di movimento. Gli orologi hanno registrato e calcolato i segnali di movimento dei partecipanti, che poi un sistema di intelligenza artificiale ha confrontato con i dati relativi ad un gruppo di persone che avevano già ricevuto una diagnosi di Parkinson. Lo smartwatch è stato utile addirittura per prevedere una scala temporale di progressione della malattia (Ann-Kathrin Schalkamp, Kathryn J. Peall, Neill A. Harrison. Wearable movement-tracking data identify Parkinson’s disease years befor clinical diagnosis. Nature Medicine, 6:1-25, 2023);
- l’utilizzo di tali strumenti digitali dotati di registrazione della frequenza cardiaca e saturimetro ha consentito interessanti risultati nella diagnosi precoce anche di alcune patologie cardiovascolari. Ricercatori della Maio Clinic hanno recentemente pubblicato uno studio su Nature Medicine che riporta la capacità di un ECG smartwatch di rilevare con precisione l’insufficienza cardiaca durante l’attività quotidiana. I ricercatori della Mayo Clinic hanno applicato l’intelligenza artificiale (AI) alle registrazioni ECG di Apple Watch per identificare i pazienti con una pompa cardiaca debole. I partecipanti allo studio hanno registrato i loro ECG da smartwatch da remoto ogni volta che lo desideravano, ovunque si trovassero. Periodicamente hanno caricato gli ECG nelle loro cartelle cliniche elettroniche in modo automatico e sicuro tramite un’app per smartphone sviluppata dal Center for Digital Health della Mayo Clinic (Zachi I. Attia, David M. Harmon, Jennifer Dugan et all. Prospective evaluation of smartwatch-enabled detection of left ventricular dysfunction. Nature Medicine 28:2497–2503, 2022).
Conclusioni
È stata percorsa molta strada dal contapassi e dai cronometri meccanici. L’uomo sta sperimentando la possibilità di avere dei dati sulla sua salute in tempo reale. I campioni dello sport che diversi anni fa dovevano riportare sulle tabelle di allenamento i dati precisi rilevati dai loro allenatori, oggi vedono in tempo reale le loro performance e il software indica loro le strategie di allenamento più consone alle loro capacità. Tutto questo pone le basi per una profonda riflessione sull’uso consapevole dei dispositivi digitali. La tecnologia digitale di cui disponiamo oggi è di grande aiuto nella vita quotidiana; tuttavia, deve essere accompagnata a stili di vita appropriati e ad un approccio consapevole e razionale. Non è certo uno smartwatch al polso che ci rende invulnerabili alle insidie della nostra vita. Come abbiamo visto, l’intelligenza artificiale che elabora tutti dati che questi dispositivi digitali le trasferiscono sarà in grado di rilevare “messaggi di errore” nei parametri vitali, consentendo diagnosi precoci fino ad oggi impossibili, ma sarà sempre l’uomo con la sua libertà a scegliere la via migliore da seguire. Inutile dire che tali strumenti, per quanto fondamentali in un’ottica di prevenzione del rischio, non possono certo sostituirsi al parere di un medico; possono essere quindi utilizzati come un “sistema di videosorveglianza”, che però, nel caso di allarme o sospetto tale, deve lasciare spazio alla professionalità e conoscenza oggettiva di un professionista. Inoltre, la loro utilità non deve diventare una “scusa” per sviluppare una dipendenza nei confronti degli stessi e dei valori che ci “raccontano”. Occorre quindi leggere l’orologio in combinazione con l’ascolto del nostro corpo (che magari quel giorno non ha le forze di cumulare km per raggiungere il traguardo!).
“La tecnologia non tiene lontano l’uomo dai grandi problemi della natura, ma lo costringe a studiarli più approfonditamente.”
Antoine de Saint-Exupéry
Veronica Elia
Occhiocapolavoro
Dott. Giuseppe Trabucchi – Medico Chirurgo – Specialista in Clinica e Chirurgia Oftalmica
P.IVA 02128970031 – C.F. TRBGPP59D30E463K
Iscrizione Ordine dei Medici Chirurghi di Milano n. 25154