Miodesopsie

Cosa sono?

Le miodesopsie (dal greco òpsis =“visione” e myōdes=“simile a mosche”) sono dei corpi mobili filiformi o puntiformi che proiettano sulla retina la loro ombra e, dunque, compaiono all’interno del campo visivo, generando il cosiddetto fenomeno delle “mosche volanti”.

A che età insorgono?

I corpi mobili si possono manifestare a qualunque età e possono anche accompagnarci per tutta la vita. In ogni caso, insorgono più frequentemente tra i 20 e i 30 anni e tra i 50 e i 60 anni.

A cosa sono dovute?

Le miodesopsie si presentano naturalmente o in seguito a fenomeni degenerativi del corpo vitreo contenuto nella camera vitrea presente all’interno dell’occhio. Tale struttura gelatinosa, costituita per la maggior parte da acqua, perde, infatti, la propria trasparenza per una riduzione della componente acquosa: ciò si verifica soprattutto in seguito a un processo fisiologico di disidratazione legato spesso all’invecchiamento oppure a causa della miopia. Tutto ciò provoca la formazione di piccoli frammenti o addensamenti proteici che, bloccando almeno parzialmente i raggi luminosi che penetrano nell’occhio, proiettano le loro ombre sulla retina. Le miodesopsie non sono considerate, il più delle volte, una patologia; questo lieve disturbo può essere però amplificato a livello psicologico (prestandoci un’attenzione eccessiva).

Quando si manifestano?

Le miodesopsie si evidenziano maggiormente quando si fissa una superficie o uno sfondo chiaro e luminoso (tipo una parete bianca o il cielo) oppure quando si usa il computer (monitor con sfondo bianco o, comunque, chiaro).

Come si presentano?

Variano nella forma (tipo ragnatele, circolari o filamentose), nella dimensione (tipo piccoli puntini o macchie più grandi mobili) e nella quantità (singole o molteplici). Si spostano quando muoviamo gli occhi.

Quali sono le patologie correlate?

Nei casi più gravi le alterazioni della trasparenza del corpo vitreo si possono verificare a causa di un distacco posteriore di vitreo, in presenza di rotture retiniche che possono portare a un distacco di retina oppure in seguito a procedure chirurgiche. In questi casi si può associare la visione di lampi di luce (fosfeni) indotta dalle sollecitazioni che il corpo vitreo distaccato esercita sulla retina. Quindi, una visita oculistica accurata, che preveda un esame del fondo oculare, è, in questi casi, fortemente consigliata.

Che stile di vita è meglio adottare?

È importante bere molta acqua soprattutto nei mesi più caldi. Si consiglia di condurre una vita sana e di seguire un’alimentazione ricca di frutta e verdura per integrare le perdite di sali minerali, che vengono persi soprattutto con il sudore. Infine, possono essere utili integratori alimentari ricchi di vitamine e sali minerali.

Quali sono le terapie?

Al momento non esiste una terapia farmacologica che sia in grado di eliminare completamente il disturbo. È importante però che si dia spazio alla capacità di adattamento del cervello, evitando di concentrarsi ossessivamente sul corpo mobile e sulle ombre vaganti da esso proiettate. Occorre, invece, porre la propria attenzione sull’immagine. Infine, ruotando gli occhi i corpi mobili potrebbero non dare più fastidio perché talvolta si collocano proprio di fronte alla macula, l’area della retina deputata alla visione centrale; adottando questo semplice accorgimento si può, quindi, ridurre il fastidio provocato dai corpi mobili stessi.

L’Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità-IAPB, Italia.

Occhiocapolavoro

Dott. Giuseppe Trabucchi  – Medico Chirurgo – Specialista in Clinica e Chirurgia Oftalmica

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