L'Occhio Dominante

La visione è la capacità di percepire gli stimoli luminosi e gli elementi che ci circondano, fornendo informazioni e punti di riferimento che attraverso un’adeguata elaborazione permettono all’uomo di rapportarsi con il mondo che lo circonda. Generalmente nello svolgimento di certe attività quotidiane si tende a preferire una parte del corpo rispetto ad un’altra, a seconda se ci si trova più comodi o a proprio agio a svolgere le attività in un modo rispetto che ad un altro. Ad esempio nel caso della scrittura ogni individuo utilizza una mano preferenziale; lo stesso vale per il piede: se si deve calciare un pallone si tende a scegliere un piede rispetto all’altro. Analogamente si può riscontrare la stessa preferenza di un occhio rispetto all’altro se ad esempio si è costretti a guardare all’interno di un foro, o nell’obbiettivo di una macchina fotografica. Ci si domanda allora se questa preferenza o dominanza di un occhio rispetto all’altro compaia solamente davanti a una scelta forzata, quando cioè si è obbligati a dover utilizzare un solo occhio, oppure se compaia anche nella normale visione binoculare.

Purtroppo sebbene sia relativamente facile stabilire la natura delle caratteristiche di una mano o di un piede dominante, non è altrettanto facile capire le caratteristiche che portano un occhio a essere preferito rispetto all’altro. Nonostante la letteratura sia molto ampia considerando che si è iniziato a studiare ed approfondire l’argomento già alla fine del 1500, ci si trova spesso di fronte ad ipotesi e risultati non univoci. A tutt’oggi non si è riusciti ancora ad analizzare e studiare a fondo tutti i meccanismi che portano alla dominanza di un occhio sull’altro.

Per comprendere il significato della dominanza oculare bisogna capire come funziona il nostro sistema visivo, cosiddetto “binoculare”. La visione, infatti, è resa possibile dal cervello che rileva le immagini catturate da ciascun occhio per rielaborarle in una singola immagine di qualità ottimale.

L’occhio predominante è quello con cui, istintivamente, si guardano gli oggetti; ovviamente, se ci soffermiamo a pensare, si può usare anche l’altro occhio, ma appena si distoglie la concentrazione ci si sposta nuovamente sul dominante. In altre parole, è l’occhio dominante a fornire al cervello l’input visivo maggiore, comunicandogli in modo più dettagliato le informazioni sull’ambiente che ci circonda.

Sappiamo che gli occhi collaborano sinergicamente tra di loro e che, in generale, presentano la medesima acuità visiva: l’occhio predominante è semplicemente alla guida di questo lavoro di squadra. In generale, quest’ultimo è opposto alla mano che utilizziamo più frequentemente, pertanto la corrispondenza sarà: “occhio dominante sinistro – mano destra” e “occhio dominante destro – mano sinistra”.

I termini “occhio dominante” o “dominanza oculare” possono essere utilizzati anche per indicare l’occhio funzionante, nei casi in cui il paziente soffra di strabismo o di ambliopia.

Perché è importante determinare la dominanza oculare?

Determinare questa caratteristica è davvero importante: è utile in alcune attività in cui si usa un solo occhio, per esempio scattare una fotografia, studiare al microscopio, praticare sport particolari come il tiro con l’arco. Individuare la dominanza oculare è fondamentale soprattutto quando si tratta di studiare alcuni disturbi legati all’apprendimento. Secondo alcuni studi, infatti, un occhio dominante sinistro può comportare problematiche di tipo dislessico: il bambino, seppur consapevole di dover leggere un testo da sinistra a destra, sarà naturalmente spinto dal proprio occhio dominante a puntare lo sguardo sul lato destro del foglio, dovendosi poi sforzare di ricondurlo a sinistra. Nella maggior parte dei casi, tuttavia, è possibile che il bambino corregga spontaneamente tale problematica nel corso della crescita, senza riscontrare particolari difficoltà di apprendimento. È comunque opportuno prestare particolare attenzione a questa eventualità per aiutare il piccolo qualora dovesse, invece accusare alcune difficoltà scolastiche.

Infine, conoscere il proprio occhio predominante può aiutare ad identificare dei disturbi visivi: nell’ambliopia (nota anche come sindrome dell’occhio pigro) ad esempio, la corteccia visiva “ignora” l’immagine fornita dall’occhio di supporto (quindi quello non dominante e “più debole”), abituandosi a contare solo sull’informazione fornita dall’occhio predominante e alimentando l’insorgere del disturbo. Anche in questo caso, sarà necessario rivolgersi ad uno specialista per individuare il trattamento di riabilitazione visiva più adeguato e ripristinare il corretto funzionamento della visione binoculare.

  • Rymar K., Kameyana T. Niwa S., Hand and Eye Preference Patterns in Elementary and Junior High School Students, Cortex 20, 1984.
  • Rossetti A., Gheller P., Manuale di Optometria e Contattologia seconda edizione, Zanichelli, 2003.
  • Facchin A., Guzzetti S., Dominanza Oculare e Rivalità Binoculare, Professional Optometry, 2013.
  • Ricardo B. T., Laterality and Ocular Dominance, Vision Neurophysiology, National Polytechnic Institute, 2015.

Come scoprire qual è il nostro occhio dominante?

Di solito, il cervello elabora le informazioni, provenienti da entrambi gli occhi, riassumendole in un’unica immagine; per questo motivo non è facile percepire quale occhio domina l’altro. Esistono dei test per capire quale dei due occhi è il dominante.

  • Test delle mani sovrapposte: uno dei metodi più diffusi, che può essere fatto da tutti è quello di mettere le mani sovrapposte, ad una determinata distanza dal volto, creando un piccolo foro attraverso il quale guardare un oggetto. Aprendo e chiudendo più volte gli occhi, quello con il quale l’oggetto verrà visto bene, con la migliore messa a fuoco, è l’occhio dominante.
  • Test del puntamento: punta con il dito un oggetto in lontananza, chiudi prima un occhio e poi l’altro e scoprirai che quando l’occhio è chiuso e il tuo dito rimane puntato, quello sarà l’occhio dominante. 
  • Test del cartoncino con il foro: con entrambi gli occhi aperti prova a fissare un oggetto in lontananza attraverso un foro del diametro di circa 4 cm in un foglio di carta. Avvicina il foglio al viso per osservare l’oggetto, in maniera involontaria avvicinerai il foro al tuo occhio dominante.

Occhiocapolavoro

Dott. Giuseppe Trabucchi  – Medico Chirurgo – Specialista in Clinica e Chirurgia Oftalmica

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