Avete mai incontrato gli occhi di Eva Kant?
Le persone della mia generazione ricordano molto bene gli occhi di Eva Kant. Bionda, bellissima, occhi chiari, nel mondo del fumetto è considerata una delle donne più belle e affascinanti mai disegnate. Insieme a Diabolik è coprotagonista di una innumerevole serie di avventure che hanno catturato l’attenzione di un pubblico molto vasto sia giovane, ma anche adulto. È una ladra professionista e la compagna del genio del male Diabolik, il criminale creato dalle sorelle Angela e Luciana Giussani nel 1963 (Io sono Diabolik – l’autobiografia, Mondadori, 2010), ma, più che una remissiva classica fidanzata, è l’immagine speculare al femminile del personaggio (lei bionda e sensuale, lui moro e cupo) e soprattutto una valida complice nell’esecuzione dei colpi.
Ma qual è la caratteristica che più colpisce del personaggio Eva Kant? Prima di rispondere a questa domanda dobbiamo considerare cos’era il mondo del fumetto nel periodo storico degli anni 60’ e 70’. Periodo che è durato fino all’avvento dell’era digitale dove il fumetto è stato soppiantato dai “videogames”. Il fumetto è stato un vero e proprio fenomeno culturale in quel periodo. Basta pensare al successo, non solo di Diabolik, ma anche di un altro grande personaggio e cioè Tex Willer scritto da Luigi Bonelli e disegnato da Aurelio Galeppini. Costruire una storia fatta di disegni che dovevano essere veri e propri “fermi immagini” e allo stesso tempo dare l’idea di movimento era veramente un lavoro arduo. Eppure gli autori che ho citato hanno avuto una capacità formidabile con la quale hanno saputo catturare, con i loro disegni e la loro immaginazione, un pubblico molto vasto che ancora oggi legge e rilegge le avventure di Diabolik o di Tex Willer.
Ma torniamo a noi. Riformuliamo ancora la domanda. Cosa colpisce di Eva Kant? Sin dal primo incontro con Diabolik, Eva si dichiara come una donna pericolosa e quando lui l’avvicina travestito da cameriere, per rubarle un favoloso gioiello, è lei stessa che rivela trattarsi di un falso. L’affascinante e aristocratica Eva ha anche un passato equivoco e avventuroso, ma riesce facilmente a conquistare il geniale ladro. Dopo che lei lo aiuta a evitare la ghigliottina con un piano “diabolico”, i due diventano inseparabili (episodio “L’arresto di Diabolik).
Nel tempo la raffinata eleganza e la misteriosa sensualità aiuteranno ad addolcire di più il personaggio di Lady Kant rendendola matura ed in grado di brillare di luce propria. Infatti in alcuni episodi è lei la protagonista del fumetto, meritando l’attenzione dovuta ad un personaggio divenuto icona indiscussa della bellezza femminile (Vincenzo Mollica e Mario Gomboli (a cura di), Diabolik-Eva Kant: una vita vissuta diabolikamente, provincia di Roma, 2009. catalogo della mostra omonima). Sempre impeccabile nel vestire. La ricordo con la camicetta bianca e pantalone nero, fisico longilineo, seno non esagerato. Per non parlare quando in bikini si presentava al bordo della piscina. Insomma ogni cosa al suo posto…
Tutto ciò che ho detto non basta. C’è qualcosa di ancora più potente, soprattutto in quel viso. Chi l’ha disegnata le ha donato due occhi stupendi e uno sguardo magnetico e al tempo stesso seducente, ammaliante, in grado di “stordire” chiunque.
Quindi, vuoi per una deformazione professionale, vuoi per un’evidente propensione verso la ricerca della bellezza, sono gli occhi la caratteristica che rendono Eva Kant un personaggio indimenticabile.
Chissà se avete mai avuto la fortuna d’incontrarli per davvero?
Occhiocapolavoro
Dott. Giuseppe Trabucchi – Medico Chirurgo – Specialista in Clinica e Chirurgia Oftalmica
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