Astenopia
Cosa è?
Si tratta di stanchezza oculare dovuta a un sovraccarico lavorativo dei nostri occhi, più precisamente dell’apparato muscolare (intrinseco ed estrinseco) del bulbo oculare. Infatti, ogni volta che si osserva un oggetto da vicino, si azionano sia i muscoli esterni sia quelli interni dell’occhio per mettere a fuoco, compiendo un vero e proprio sforzo.
Quali persone colpisce?
Di solito tutti coloro sottoposti a stress visivo, in particolar modo chi trascorre molte ore al giorno di fronte al computer (videoterminalisti) o le persone con difetti visivi non corretti oppure corretti in modo errato.
Cosa si può fare per curarla?
I sintomi con cui l’astenopia può presentarsi sono molti: lacrimazione associata a bruciore oculare, secchezza oculare o senso di corpo estraneo nell’occhio (tipo sabbia) possono essere i più frequenti, ma si può arrivare a lamentare fastidio alla luce (fotofobia), dolore oculare e mal di testa, oltre a visione annebbiata o sdoppiata.
Da cosa può essere causata?
Le cause possono essere molte: si va dai difetti di vista non corretti quali l’ipermetropia, astigmatismo e miopia, allo strabismo manifesto o latente, l’ambliopia, le blefariti o le congiuntiviti croniche, la sindrome dell’occhio secco, un’insufficienza di convergenza, fino ad arrivare a cause più gravi quali le maculopatie o le retinopatie degenerative (come l’AMD).
Quali sono i rimedi più spesso indicati?
Le soluzioni più frequentemente adottate sono:
- mettere occhiali dotati di correzione che tenga conto della distanza di lavoro;
- fare periodicamente delle pause quando si lavora al computer (ad esempio un quarto d’ora ogni due ore);
- se si soffre di disturbi di abbagliamento si può eventualmente ricorrere a lenti filtranti speciali (da usare dietro indicazione di un oculista);
- migliorare l’illuminazione dell’ambiente durante le ore lavorative (evitando fastidiosi riflessi: la fonte luminosa dovrebbe essere posta a 90° rispetto allo schermo);
- correggere la propria postura (si è infatti notato che ha influenza sull’astenopia);
- instillare, se necessario, sostituti lacrimali (le cosiddette “lacrime artificiali”), in grado di lubrificare costantemente la superficie oculare;
- uso di colliri a base di inositolo, sostanza che può contribuire a contrastare l’azione ossidante dei radicali liberi prodotti nelle situazioni di sforzo accomodativo, favorendo la risposta contrattile muscolare oculare.
L’Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità-IAPB.
Occhiocapolavoro
Dott. Giuseppe Trabucchi – Medico Chirurgo – Specialista in Clinica e Chirurgia Oftalmica
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