Sindrome di Alice nel paese delle meraviglie

Le sindrome di «Alice nel paese delle meraviglie» comprende un complesso di sintomi caratterizzato da alterata percezione della forma (metamorfopsia) di oggetti o di persone che sembrano essere più piccoli (micropsia) o più grandi (macropsia) rispetto al normale e da alterato senso del trascorrere del tempo. Questo inusuale quadro clinico neurologico che può essere confuso con psicosi o intossicazione da farmaci si può accompagnare a lesioni cerebrali principalmente temporo-occipitale e parieto-occipite-temporale, epilessia ed emicrania. Il nome letterario alla sindrome fu dato da Todd nel 1955 descrivendo un singolare gruppo di sintomi intimamente associati con l’emicrania e l’epilessia. Comunque la prima descrizione della condizione fu formulata da Lippman nel 1952. Questa sindrome è così chiamata per la somiglianza dei suoi sintomi con le fluttuazioni morfologiche che tormentano la protagonista della novella scritta da Lewis Carrol nel 1865. Sono stati descritti casi di associazione della suddetta sindrome con la mononucleosi infettiva. In ogni caso clinico i sintomi delle monomucleosi infettiva seguivano l’inizio delle illusioni visive. Tecniche di medicina nucleare sono in grado di dimostrare modificazioni della perfusione cerebrale e possono essere usate per rilevare aree alterate cerebrali in pazienti con AIWS (Alice in Wonderland syndrome).

La sindrome di Alice nel paese delle meraviglie

Cau C. Minerva Medica 1999 October;90(10):397-404

Occhiocapolavoro

Dott. Giuseppe Trabucchi  – Medico Chirurgo – Specialista in Clinica e Chirurgia Oftalmica

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