Neuropatia ottica ischemica anteriore (Infarto della testa del nervo ottico)

Cos’è?

È una condizione in cui le cellule del nervo ottico , a seguito di un mancato apporto sanguigno, muoiono; esattamente come avviene nel caso dell’infarto del miocardio, ma in questo caso si verifica a livello delle vie visive.

Come si manifesta?

Si presenta con una riduzione acuta della vista, generalmente nella parte centrale del campo visivo, nella metà superiore o quella inferiore (difetto altitudinale). In quest’ultimo caso guardando in orizzontale non si vede più il pavimento oppure non si vede più il soffitto della stanza (se si è perso il campo visivo superiore). Però, in alcuni casi, la visione centrale potrà essere mantenuta.

Come sono le lesioni?

L’esame del fondo oculare dimostra la presenza di un edema (rigonfiamento dovuto all’accumulo di liquido a livello retinico) della papilla ottica associato a emorragie, con un tipico aspetto a fiamma (emorragie intraretiniche) ed essudati. L’evoluzione è il pallore localizzato o diffuso del nervo ottico (atrofia e subatrofia).

Quali sono le forme di ischemia?

La neuropatia ottica ischemica si può differenziare in due forme:

  1. la forma non arteritica
  2. la forma arteritica

Quali sono le cause per la forma non arteritica?

È causata da un’occlusione su base aterosclerotica associata a fattori di rischio locali o generali. Tra i fattori locali ci sono la conformazione della testa del nervo ottico (disco ottico affollato, ossia con troppi vasi sanguigni); tra i fattori di rischio generali, invece, si annoverano tutti quelli delle patologie ischemiche (tra cui l’infarto del miocardio, l’ipertensione arteriosa, il diabete mellito, il fumo, colesterolo alto e l’iperomocistenemia, l’obesità, il poco esercizio fisico). La patologia colpisce l’altro occhio nel 25-50% dei casi entro i 5 anni.

Quali sono le cause della forma arteritica?

Tale forma fa parte di una malattia generalizzata, ossia l’Arterite di Horton. La causa dell’occlusione è su base infiammatoria. Si può manifestare, inoltre, nel corso di altre malattie (quali l’artrite reumatoide e il LES). Può colpire un occhio oppure entrambi.

Come si esegue la diagnosi?

È importante effettuare un’accurata anamnesi (ricostruzione della storia clinica del paziente) e una visita oculistica completa, con tanto di esame del fondo oculare. Per una tempestiva diagnosi è importante la valutazione del campo visivo mentre la fluorangiografia può essere utile per una conferma diagnostica. Infatti, con quest’ultimo esame può essere esaminata la testa del nervo ottico e, quindi, i deficit di perfusione a livello del disco ottico (insufficiente apporto sanguigno che, pertanto, rende difficile veicolare farmaci). È importante la valutazione dei valori ematochimici (emocromo, VES, PCR) che risultano alterati nella forma arteritica.

Come si cura?

La forma non arteritica, in fase acuta, può essere trattata con la somministrazione di steroidi per via orale, che servono a ridurre l’edema del disco ottico. Di notevole importanza è la prevenzione della neuropatia ischemica nell’occhio sano. In questi casi si raccomanda l’uso di antiaggreganti piastrinici e il controllo dei fattori di rischio cardiovascolari come l’ipertensione arteriosa sistemica, il diabete e le dislipidemie (variazioni e aumenti dei grassi e lipidi nel sangue). La forma arteritica viene trattata in acuto con boli (steroidi) per via endovenosa e poi per via orale, fino a scalare nel mantenimento, nella forma cronica. Per la gestione del paziente è importante la collaborazione del medico internista e del medico immunologo.

Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità-IAPB Italia onlus ovvero Sezione italiana della IAPB. (www.iapb.it).

Occhiocapolavoro

Dott. Giuseppe Trabucchi  – Medico Chirurgo – Specialista in Clinica e Chirurgia Oftalmica

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