Fumare fa male... anche agli occhi!
Il fumo non danneggia soltanto la salute del nostro organismo con particolare riferimento a cuore e polmoni, ma anche gli occhi (Fig. 1), aumentando il rischio di sviluppare patologie quali cataratta, maculopatia, occhio secco e malattie vascolari retiniche.
L’Italia ha condotto da diversi anni una campagna d’informazione sui rischi per la salute connessi con il fumo. In quest’ottica, un fiore all’occhiello è la legge n.3 (art. 51) “Tutela della salute dei non fumatori” che ha esteso il divieto di fumo a tutti i locali chiusi, compresi i luoghi di lavoro privati o non aperti al pubblico, gli esercizi commerciali e di ristorazione, i luoghi di svago, palestre e centri sportivi. Sono molto pochi i paesi al mondo ad aver avuto la forza di varare questo tipo di provvedimento e soprattutto nel nostro paese le autorità competenti svolgono un’attenta attività di controllo circa il rispetto di questa norma da parte del cittadino. Coloro che subivano il cosiddetto fumo passivo hanno sicuramente tratto enormi benefici in termini di qualità di vita e tutela della salute.
Questa azione legislativa, voluta dall’allora Ministro della Salute Prof. Sirchia, insieme alle campagne d’informazione hanno determinato un lieve e costante calo dei fumatori (Fig. 2).
Tuttavia, secondo i dati diffusi dall’Istituto Superiore di Sanità in occasione del XXIV Convegno Tabagismo e Sistema Sanitario Nazionale (Giornata mondiale senza tabacco), tenutosi lo scorso 31 maggio, il 2022 ha fatto registrare dati preoccupanti per l’Italia.
In questo ultimo anno infatti sono stati contati 800 mila fumatori in più rispetto al 2019, aumento percentuale di 2 punti, che ha portato la prevalenza al 24.2%, valore che non si registrava dal 2006. (Fonte Salute.gov.it). Inoltre il trend rilevato durante il triennio 2017 – 2019, che vedeva una costante diminuzione delle fumatrici donne, non viene confermato nel 2022. Ad oggi, l’incremento del numero di fumatori è pari in entrambi i sessi. Risultano essere in aumento anche le persone che fumano sigarette a tabacco riscaldato: 3,3% nel 2022 rispetto all’1,1% nel 2019.
Da un punto di vista anagrafico, il fumo di tabacco risulta essere più diffuso nella fascia di età fra i 25 e i 34 anni (25,7%). In particolare, per gli uomini il picco più alto si raggiunge tra i 25 e i 34 anni (31,5%), mentre per le donne tra i 20 e i 34 anni, con una percentuale pari al 21% (Fonte ISTAT).
Per avere una visione completa del fenomeno bisogna valutare anche il recente avvento sul mercato di nuovi prodotti a base di nicotina, dalle sigarette elettroniche agli altri prodotti del tabacco di nuova generazione, che si sono imposti come alternativa alle più tradizionali sigarette. A tal proposito, l’ISS ha rivelato una preoccupazione sempre crescente, in quanto non è ancora possibile conoscere con esattezza gli effetti sulla salute legati all’eventuale presenza di sostanze pericolose nei liquidi di ricarica o nelle emissioni. Ricordiamo, infatti, che stando ai dati GYTS (Global Youth Tobacco Survey – Indagine globale sul tabacco e i giovani) l’uso della sigaretta elettronica riguarda circa il 2,5% della popolazione con più di 14 anni.
I danni alla vista causati dal fumo
Il fumo di sigaretta non è nocivo soltanto per cuore e polmoni, essendo uno dei principali fattori di rischio della cardiopatia ischemica e del tumore al polmone, ma è dannoso anche per gli occhi. Tuttavia, sono pochi i fumatori consapevoli dell’esistenza di una vera e propria correlazione fra fumo e vista.
Perché il fumo di sigaretta è un fattore di rischio per la salute degli occhi?
Durante l’aspirazione del fumo vengono inalate una serie di sostanze tossiche per l’organismo tra cui nicotina, metalli pesanti, elementi tossici e monossido di carbonio. Queste sostanze causano quello che in gergo medico viene definito “stress ossidativo”, responsabile della produzione di radicali liberi che a loro volta innescano una cascata di eventi infiammatori a livello tissutale, cellulare e molecolare responsabili dei processi di morte cellulare da apoptosi. Questi meccanismi di stress ossidativo possono danneggiare le varie strutture oculari ed essere un fattore di rischio per l’insorgenza di una serie di patologie oculari tra le quali sindrome dell’occhio secco (dry eye), la cataratta, la degenerazione maculare legata all’età, l’occlusione venosa retinica, la neuropatia ottica ischemica anteriore e l’oftalmopatia di Basedow.
Analizziamo alcune conseguenze del fumo sull’apparato oculare:
- Occhio secco (dry eye): il fumo aumenta i radicali liberi dell’ossigeno nell’umor acqueo, diminuisce il livello di acido ascorbico (importante antiossidante) e causa instabilità del film lacrimale. Questo si traduce clinicamente in sintomi di secchezza oculare, sensazione di corpo estraneo, bruciore agli occhi e lacrimazione (Fig.3).
- Cataratta: è una delle principali cause di riduzione della vista ed è legata alla progressiva perdita di trasparenza del cristallino. Nei fumatori questo processo è accelerato e chi fuma può andare incontro ad un rischio all’incirca raddoppiato di generare una cataratta precoce (KN. Sulochana, R. Punitham, S. Ramakrishnan. Effect of cigarette smoking on cataract: Antioxidant enzymes and constituent minerals in the lens and blood of humans. Indian journal of pharmacology. 1;34(6):428-31. 2002). (Fg. 4).
- Degenerazione maculare senile: è una malattia che colpisce, verso la quinta decade di vita, la parte centrale della retina (macula), deputata alla visione distinta anche dei più piccoli particolari grazie alla presenza di fotorecettori coni. Lo stress ossidativo causa un danno nel metabolismo dei fotorecettori, condizionando l’accumulo di “prodotti di scarto” del metabolismo dei fotorecettori a livello della retina. Si formano così le “drusen” che sono i precursori della maculopatia (Fig.5). I fumatori hanno un rischio 3 volte maggiore di sviluppare maculopatia, anche in età precoce (Lawrenson JG, Evans JR. Advice about diet and smoking for people with or at risk of age-related macular degeneration: a cross-sectional survey of eye care professionals in the UK. BMC Public Health. 13(1):564, 2013).
- Occlusione venosa retinica e Neuropatia Ottica Anteriore: lo stress ossidativo legato al fumo induce alterazioni a livello dei vasi del nostro corpo e di conseguenza anche sui vasi retinici e del nervo ottico, provocando l’aterosclerosi e l’aggregazione piastrinica, fattori predisponenti lo sviluppo di malattie vascolari (Y.Solberg, M.Rosner, M.Belkin. The association between cigarette smoking and ocular diseases. Surv Ophthlomol, 42(6):535-47, 1998).
- Oftalmopatia di Basedow: la malattia di Basedow è la principale causa di iper-tiroidismo autoimmune, che come complicanza può coinvolgere gli occhi causando protrusione dei bulbi oculari, e nei casi più gravi ulcere corneali e neurite ottica. Il fattore di rischio principale per lo sviluppo di oftalmopatia nei pazienti affetti da questa forma di ipertiroidismo è il fumo di sigaretta (Thornton J, Kelly SP, Harrison RA, Edwards R. Cigarette smoking and thyroid eye disease: a systematic review. Eye. 21(9):1135-1138, 2007).
Prevenzione e rimedi
È chiaro, quindi, che fra i “bersagli” del fumo di sigaretta vi sono anche gli occhi. Pertanto, per prevenire e rallentare le suddette patologie oculari l’unico modo è quello di smettere di fumare (Fig. 6) o, perlomeno, di ridurre significativamente il numero di sigarette giornaliero.
Occhiocapolavoro
Dott. Giuseppe Trabucchi – Medico Chirurgo – Specialista in Clinica e Chirurgia Oftalmica
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Iscrizione Ordine dei Medici Chirurghi di Milano n. 25154