8 Dicembre: Festa dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria... Alcune riflessioni.

La Madonna del Granduca, Raffaello Sanzio 1504-1506, Uffizi, Galleria Palatina, Firenze.

L’8 Dicembre viene definito come il ponte della Madonna. Durante questi giorni coincidono abitudini e tradizioni divenute ormai consuetudine nella vita di ognuno di noi. Si comincia l’allestimento degli addobbi natalizi, inizia l’acquisto dei regali, si parte verso la montagna per iniziare la stagione sciistica. Un breve periodo che prelude al cammino festoso che giorno dopo giorno ci conduce al giorno di Natale.

Non è così per tutti, il contesto attuale nel mondo contemporaneo fa si che molte persone stiano attraversando momenti molto difficili. Pensiamo alle guerre in diverse aree del continente, alla congiuntura economica, al sempre più difficile accesso alle cure da parte di gran parte della popolazione mondiale e in ultimo la crisi alimentare sempre più diffusa non solo nei paesi in via di sviluppo.

Proprio per questo ritengo che il senso del “Ponte della Madonna” vada recuperato nella sua accezione più profonda, con la speranza che possa generare un comportamento meno consumistico e più consapevole della realtà e generare comportamenti virtuosi di condivisione pratica con chi è meno fortunato.

Questa mia riflessione parte proprio con il ricordare che l’8 dicembre è l’anniversario della promulgazione da parte del beato Papa Pio IX del Dogma della Immacolata Concezione che insieme alla Verginità Perpetua, La Maternità Divina e l’Assunzione fa parte dei 4 dogmi Mariani.

Il Dogma dell’Immacolata Concezione è frutto di un lungo processo in cui sono confluite tre forze portanti, senza le quali non si sarebbe giunti alla sua definizione: Il popolo cristiano con il suo “sensus fidei”, il cammino teologico con la soluzione dei nodi dottrinali, il magistero della Chiesa con il suo ruolo moderatore. Fu proprio questa sinergia a far sì che l’8 Dicembre del 1854, dopo un cammino durato molti anni, con la bolla “Innefabilis Deus” si arrivò al Dogma dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria. La definizione dogmatica indica che sin dalla sua nascita, Maria non è mai stata attraversata dalla colpa del peccato e risplende di una luce divina, incomparabile, sin dal suo concepimento.

Una festa della Natività di Maria era celebrata in Oriente verso la fine del VI secolo. Nel secolo seguente, poi, sorse una festa della Concezione di Maria. In Occidente, invece, questa festa appare solo nell’Italia Meridionale, a Napoli, nel IX secolo e intorno al 1060 veniva celebrata anche in Inghilterra, introdotta molto probabilmente da un monaco orientale. Dopo la conquista dell’isola da parte dei Normanni, la festa riacquistò vigore e passò in Europa come festa dell’Immacolata Concezione.

Una spinta determinante nella celebrazione dell’Immacolata Concezione venne nel 1830 con le apparizioni della Vergine a Caterina Labouré, che promosse la diffusione della Medaglia Miracolosa con l’invocazione: “O Maria, concepita senza peccato, pregate per noi che ricorriamo a voi”.  Finalmente nel 1854, Pio IX definì come dogma di fede la Concezione Immacolata di Maria e quattro anni dopo la Madonna stessa, a suggello di quanto la Chiesa aveva proclamato, si autodefinì a Lourdes: “Io sono l’Immacolata Concezione”. Con la riforma liturgica del Vaticano II questa celebrazione ha assunto il grado di solennità.

Da sempre moltissime donne e uomini si appellano con la preghiera alla Vergine Maria per chiedere attraverso la Sua intercessione l’aiuto del Signore. Un comportamento che accomuna migliaia e migliaia di persone in ogni parte del mondo. Questa vicinanza di preghiera e di meditazione genera spesso, comportamenti di concordia, di carità verso i bisognosi, di perseveranza vigile nella vita di tutti i giorni. Una sorta di miracolo che si rinnova costantemente.

In questa società, in grande trasformazione, i valori di pace, giustizia e fratellanza sembrano sgretolarsi giorno dopo giorno. Le grandi domande sul significato dell’esistenza che dovrebbero continuamente provocare l’uomo vengono soffocate da una ricerca effimera di piacere materiale immediato senza un tentativo di guardare più lontano e condividere il bisogno di chi ti è vicino. Una sorta di egoismo per sopravvivere.

Guardare a Maria come modello per la propria esistenza non vuol dire essere fuori dal mondo.

Una donna, madre di un “figlio difficile”, che ha sempre seguito in silenzio, serbando nel suo cuore tutti gli avvenimenti. Lo sguardo di Maria è quello della mamma: per eccellenza un abbraccio d’amore unico nella storia della vita di ogni individuo. La Sua dedizione, la Sua perseveranza possono essere ritrovate in milioni di donne e uomini che ogni giorno offrono il loro sacrificio quotidiano donandosi per la propria famiglia, il lavoro e la società in cui vivono.

Occhiocapolavoro

Dott. Giuseppe Trabucchi  – Medico Chirurgo – Specialista in Clinica e Chirurgia Oftalmica

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